Sì, ci sono le tasse, e tutto ciò che si deve pagare. E questo non è certo roba da poco conto, eppure si deve pagare. E se si chiude si resta senza l’unica entrata possibile. Mantenendo l’attività aperta, invece, una entrata finanziaria anche se molto ridotta c’è!
A Gallarate c’è chi non lascia. Raddoppia
È il caso del negozio di Cascinetta “Il Fiore”: «Volevo chiudere. Poi ho deciso di rischiare e rilanciare…»
Ci sono momenti in cui ti trovi davanti ad un bivio: lasciare la strada che hai percorso negli ultimi sei anni o rischiare e fare qualcosa che possa cambiare le carte in tavola? Questa è la situazione in cui si è trovato qualche mese fa Fabrizio Ghiroldi che da sei anni è il proprietario di “Il Fiore” il negozio di Cascinetta dove la passione per le piante e la creazione di allestimenti floreali trovano casa. «Ero un po demoralizzato per la situazione che da commerciante vivo quotidianamente» racconta Fabrizio parlando dei “salti mortali” che, tra tasse ed imposte da pagare, deve affrontare. «In molti si trovano nella mia stessa situazione – afferma – ma io ho deciso di non mollare, di non lasciarmi abbattere e di lanciarmi in una nuova avventura spostandomi nel negozio più grande vicino al mio».
Già perché in un periodo in cui, purtroppo, si vedono serrande abbassate e negozi sfitti, c’è chi decide di rimettersi in gioco e di creare un nuovo progetto basato su due concetti, il km zero e sostenere l’imprenditoria giovanile.
Il commento di Clara

Bellissima l’idea di Fabrizio Ghiroldi, che trovo molto adatta ai tempi in cui ci troviamo.
Oggi, il mondo è super popolato e la tecnologia avanza a passi non da gigante ma molto di più, le persone sono stressate, e si vedono correre in tutti i sensi, sono stanche ed a volte deluse di non riuscire a godersi un po’ del tempo che il giorno offre.
C’è voglia di mollare, di staccare e se non lo si fa fisicamente lo si fa con la mente, riportandoci alla nostra fanciullezza quando con i nonni si stava tranquilli e protetti, quando vedevamo ancora la vita lontani dalla città e nel gioco con i compagni del paese, quando in campagna, in montagna, o al mare ci si sentiva liberi di correre, urlare, cantare.
Oggi più nessuno canta, se non con i karaoke nei locali, o in macchina da soli, sembra quasi sia un grande difetto osare cantare, oppure fischiare per la strada.

Riportando alla luce un po’ di shabby chic con pezzi d’arredamento dei nonni, richiamiamo i nostri più bei ricordi, memorie di un tempo ormai lontano ma sempre vicino nei nostri cuori e nella nostra mente.
L’abbinamento tecnologia e antichità fa capire quanta evoluzione c’è stata e dove questa ci ha portato, mantenendo un filo di unione ai nostri sentimenti e perché no alla nostra nostalgia di riviverli.
Concludo complimentandomi con Fabrizio Ghiroldi e augurandogli di continuare la sua avventura con lo stesso coraggio che gli porterà fama e successo.
Bravo Fabrizio!
Clara
Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dall’album un 14 ottobre Indimenticabile, dove si possono ammirare altri bei momenti del giorno di apertura del nuovo negozio di Fabrizio.