La crisi, i ristoranti in decadenza e la testa del pesce

“Ho letto con molto interesse nella Sua arguta rubrica domenicale il pezzo sui ristoranti torinesi  in decadenza. Certamente è causa della crisi, ma anche del decadimento del gusto. Ecco, non solo quelli torinesi sono in decadenza. Allargherei il giudizio a tutto il Paese”.

Parola di Arrigo Cipriani, uno che di ristorazione se ne intende.Arrigo Cipriani

Prendo spunto da un articolo pubblicato sul Torinese, per una riflessione sullo status quo nella nostra bella Italia.

 

Harry’s Bar, ci scrive Cipriani: “Ristorazione, che decadenza”

Un giorno un mio amico napoletano mi disse: “Clara, il pesce inizia a puzzare dalla testa“, e poi continuò così il suo discorso: “Quando in un’impresa o azienda o commercio le cose non funzionano, vai al vertice e cerca il responsabile e comincerai a sentire e vedere e capire cosa è andato o sta andando male“.
 
Queste parole le aveva imparate dal suo Ammiraglio quando lavorava sulle navi, e spiegano davvero tutto.
 
L’Italia è un Paese con una configurazione geografica che non possiede enormi pianure ma ha una bellezza ineguagliabile! Il turismo dovrebbe essere la prima fonte di sostegno finanziario, poi pure le aziende agricole e meccaniche e tutto il resto.
 
Mi domando come in questo Paese possano esserci ancora persone povere!
 
Ora mi spiego meglio.
 
Se il Turismo non genera introiti, i grandi Capi (la testa del pesce chiamato Turismo) si porranno delle domande? Così per le aziende e per le imprese, sarà così difficile porsi delle domande per avere delle risposte congrue? E poi, perché l’Italia si è specializzata sulle emergenze? Anche qui i Capi si porranno domande?
 
Le etichette di “nouvelle cuisine” o “antiche trattorie” non esisterebbero se il turismo ruotasse continuamente, visto che il territorio  permette di sfoggiare la sua bellezza in tutte le sue stagioni dal mare alle montagne ai laghi alle cascate alle pianure e alle colline, dalle terme di acque solforose ai fanghi…
 
Ma chi tiene bloccato tutto questo ben di dio?
 
I turisti stranieri verrebbero a milioni, ma intanto a Roma tolgono l’acqua…
Come faranno i ristoranti, alberghi, trattorie, bar, ospedali e tutta la popolazione? Che cosa devono ancora fare e dare i cittadini ai loro Grandi Padroni?
 
Ci sarebbe posto e guadagno per tutti. Ma forse agli italiani piace anche dormire e lasciare il can/pesce che dorme. Ma dormirà veramente? Boh…
 
 
C’è davvero bisogno di un risveglio attivo-dinamico-inventivo. Qualcuno lo dovrà pur mettere in atto  e quel qualcuno un giorno riuscirà nell’intento e diventerà l’artefice dell’innovazione del secolo.
 
Prima o poi la povertà aguzzerà l’ingegno di chi si scervella per vedere un’Italia migliore… e sarà di esempio per tutti.
 
Clara

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