Esistono delle regole da rispettare, che le accettiamo o no ci sono, e queste regole sono le basi per avere una vita prospera oppure una vita di fallimenti.
Devo ammettere che fallire una o due volte potrebbe essere la scuola della vita, basterebbe imparare la lezione. Prevenire però è meglio di curare, è tutto risparmio in tempo e soldi.
Per chi si prende una grande responsabilità, fare le buone scelte diventa un’arte.
Oggi ti voglio raccontare un caso studio su cui ho lavorato di recente.
Mi trovo in un bar, la proprietaria (che chiameremo Orietta per motivi di privacy) è una persona sulla cinquantina, il suo sorriso è molto forzato, il saluto dipende dall’umore.
Dopo un periodo abbastanza lungo di osservazione professionale, ho notato parecchie mancanze essenziali che potrebbero essere le potenziali cause di un futuro difficile.
Logicamente chi gestisce un locale non vuole sapere e neanche immaginare che la causa della sua crisi sia proprio lei o lui stess*.
Orietta si da molto da fare per gli altri, ma non molto per il suo bar. Ama chiacchierare, ama avere gli amici/che che espongano la loro idea sui suoi problemi. Non importa che il banco sia pieno di tazzine da lavare, anzi le ammucchia perché se fa troppi lavaggi consuma sapone e diventa troppo costoso, e quindi sovraccarica il cestello della lavastoviglie. I vassoi non sono mai al loro posto, il banco è pieno di riviste e pubblicità di altri, oltre che di vasi e scatole di caramelle e biscottini come al supermercato.
Il locale ha un potenziale enorme, ma la testa della persona gerente è di mentalità vecchia e quando ho proposto ad Orietta alcuni cambiamenti mi ha risposto che non aveva soldi e che il suo bar non era un posto di lusso. Ancora, che voleva gente che non fosse ricca (quindi povera) e che si accontentava di vendere così.
Bene, e allora perché si lamentava di non avere abbastanza soldi a fine mese per pagare un affitto?
Vuole clienti poveri ma che abbiano la possibilità di spendere da lei. Non vuole rinnovarsi anzi non vuole neanche tenere un’ora in più aperto la sera per gli aperitivi perché non ha nessuno che lavori con lei e non vuole assumere nessuno per il semplice fatto che non vuole farsi debiti (così è quello che dice) e se prende una persona la paga è di circa 3,50 euro l’ora.
In questo locale ci sono troppe cose che non permettono all’attività di svilupparsi.
A sentire Orietta si direbbe che sia lei la prima martire del commercio e della crisi…
Ecco la routine delle sue frasi preferite:
- Non c’è nessuno, la città è vuota.
- Non si lavora, lo dice anche il lattaio che mi porta il latte al mattino, siamo in piena stagione e la gente non è arrivata.
- Voglio vendere il locale ma poi cosa faccio? A me piace lavorare! (O chiacchierare?)
- Il personale cerca sempre di fregarti.
- Tutti i dipendenti sono uguali, quando non ci sei ne approfittano.
e via lamentandosi e denigrando…
Orietta, intanto, non si rende conto che non cura il cliente, non cura il locale, non l’ho mai vista con la scopa in mano, non rimette subito al loro posto le bottiglie che usa, non pulisce mai il beccuccio dell’aria calda dove si fa bollire il latte (difetto di molti), non pulisce mai durante il giorno dietro il banco e la pedana è sempre sporca di caffè macinato, prende il bar come fosse casa sua: scarpe, giacche, alimenti per gatti e cani, tutto messo lì così, come viene, sacchi della spesa dove facilmente ci si inciampa.
Attenzione però! Guai a dire che c’è sporco e che c’è disordine… per Orietta non è così, anzi lei dice di essere una persona perfezionista.
Quale sarebbe la soluzione, secondo te?
Beh, per Orietta sarebbe avere un bar più piccolo più adatto alla sua persona, perché quello che ha è diventato troppo grande e quindi troppo costoso.
Un consiglio per chi si trova in una situazione analoga:
Non cambiare il tuo negozio, cambia prima te stesso!
E’ del tutto inutile trasportare le tue abitudini ed i tuoi comportamenti in un altro negozio, anche lì otterresti lo stesso risultato.
Nulla cambia attorno a te se non sei tu a cambiare.
Tu in primis, sei il tuo negozio. Qualsiasi risultato ti dia la tua attività è la risposta al tuo comportamento e il comportamento è una conseguenza di un tuo modo di vedere le cose.
Clara