Prestiti su prestiti

Oggi ti racconto una storia, il terzo assaggio del libro in lavorazione dedicato al piccolo commercio nei centri urbani.

E’ una storia che mostra alcuni punti deboli nella gestione di un negozio, a partire da quelle che sono le problematiche emozionali del titolare, correlate al rapporto con il denaro.

La signora Claudia ha sempre fatto la fioraia, è molto creativa, gode di un ottimo gusto che riversa nelle sue bellissime composizioni, è padrona dell’arte di allestire le vetrine e dell’acquistare oggetti per la casa, fiori recisi, piante, stupendi fiori finti, vasi, candele e oggettistica varia.

Le piace molto comprare, sfortunatamente, e a suo dire: se non compro non vendo (cosa che è anche vera).

Sta di fatto che nonostante il suo gusto raffinato, e una vasta e selezionata clientela, riesce sempre a produrre debiti.

Un giorno suo marito mi ha raccomandato di passare da casa sua perché Claudia non stava bene. In realtà, voleva suicidarsi, visto che – a suo dire – nella vita ha solo fatto dei pasticci e che non era capace in niente. Voleva farla finalmente finita così non avrebbe più avuto e dato problemi al marito ed ai suoi collaboratori.

Se il personale non viene pagato fa presto a distruggere un commercio. Aggiungiamoci il fatto che Claudia ha un negozio molto in vista, dove tutti sono convinti che sia ricchissima, e che i suoi clienti provengono dalla borghesia della stessa città e delle città confinanti!

Una volta a casa di Claudia, ho cominciato a capire il suo stile di vita fin dalla semplice osservazione della sua casa, il disordine che c’era e quante pastiglie lei prendeva.

Durante il nostro incontro, mi raccontò che non aveva abbastanza denaro per poter pagare il suo personale, dava sempre degli acconti ma mai il salario completo.

E che la sera con il marito andavano al bar per l’aperi-cena, offrendo da bere agli amici benestanti e mostrando di divertirsi, in modo tale da mascherare così la loro mancanza di denaro.

Non voleva saperne di rinunciare a queste serate che fra l’altro le facevano dimenticare, a suo dire, i problemi con i collaboratori. Per lei era preferibile farla finita senza affrontare le incombenze del quotidiano, lasciando agli altri i problemi da lei stessa creati.

Prestiti su prestiti

Il suo costante chiedere prestiti agli amici, le faceva perdere sempre più credibilità e tutti alla fine cercavano di evitarla. Un giorno ha trovato un’anziana e gentile signora piena di generosità, la quale, provando pena per lei, ha cominciato a prestarle delle piccole somme di denaro. Claudia, come aveva fatto con tutti, prometteva di restituirle appena avesse avuto un buon incasso.

Peccato che questa giornata non arrivava mai e al posto di rendere i soldi continuava penosamente a chiederglieli.

La somma dei debiti non pagati diventano serpenti che un giorno si rivolteranno contro te e ti uccideranno.

Ben presto, la reputazione di Claudia è caduta nel fango. E un giorno mentre con la vecchietta uscivano dalla banca i carabinieri erano lì ad aspettarle e dopo qualche ora si è ritrovata dietro le sbarre.

Ora ti starai chiedendo:
Come può, lei così gentile, innovativa, di buon gusto, con una buona clientela trovarsi in una situazione disperata?

La risposta me l’ha data lei stessa, con queste testuali parole.

  • Oggi parlando con te capisco dove ho fatto gli errori.
  • Innanzitutto non sono stata chiara nell’assegnare i ruoli ad ogni dipendente, tutti possono fare tutto, sulle mansioni del personale e sul servizio clienti.
  • Nell’acquistare facevo pagamenti molto ritardati.
  • Non avevo ben chiaro cosa mi aspettavo dal negozio.
  • Il mio più grande problema è la gestione, non sapevo gestire né il negozio né il personale, tutto era alla rinfusa e scombinato. Solo la merce era ordinata perché era il personale stesso a preoccuparsene, infatti la mia mente diceva altre cose.
  • Non osavo farmi pagare dai clienti, mi sembrava sempre che tutto fosse troppo costoso, allora facevo sconti su sconti senza rendermi conto che i soldi in cassa erano insufficienti per affrontare le spese.
  • Non vedevo alcuna possibilità di salvarmi, e allora chiedevo prestiti a destra e a manca.

Insomma ho avuto tre negozi, i più belli e migliori della città (questo era il terzo, ndr), ma l’esperienza non mi ha aiutato, non ho imparato la lezione, e oggi riesco finalmente a dirlo, non ho imparato a gestire né la mia vita né il negozio né la mia casa.

Cos’altro aggiungere a questa approfondita auto-analisi di Claudia?

Solo una buona notizia: una volta presa consapevolezza del proprio agire, delle dinamiche sottostanti e degli errori conseguenti, è sempre possibile correggere la rotta e intraprendere una nuova strada che può riservare certo soddisfazioni se non il successo.

Attento a come proietti il tuo futuro perché è il posto dove tu andrai a vivere.

Clara

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