La notizia
Il retail e la distruzione creativa
Nella grande distribuzione l’arrivo dell’ecommerce sta cambiando tutto. Qualcuno lascia il mercato, qualcuno rinasce più forte di prima. La distruzione creativa di Schumpeter si sta mostrando più vera che mai
“Una volta parlando di commercio si distingueva fra diversi canali. Era facile, erano pochi. Parlando di prodotti Non Food, quella enorme categoria che per esclusione raccoglie tutto ciò che non è grocery e si può trovare (o si poteva trovare…) nelle corsie di un ipermercato, la storia della canalizzazione ha avuto molte tappe.
All’inizio c’era l’indistinto commercio al dettaglio; per gli ipermercati guadagnare quote di mercato è sembrato un gioco da ragazzi. Assortimenti fatti di un po’ di tutto, prezzi bassi giocati soprattutto con la leva delle promozioni e il gioco era fatto. (…)
Ma poi all’orizzonte si sono affacciate due minacce: la crisi e l’e-commerce”.
L’articolo completo di Marco Cuppini su tendenzeonline.info
Il mio commento
Credo che ogni periodo richieda nuovi bisogni; dal momento che le ore continuano a scorrere ininterrottamente anche le idee percorrono inarrestabili la strada della riflessione e della creatività. Stiamo vivendo un’epoca completamente nuova. Rimanere ancorati a modelli di vendita del secolo scorso vuol dire rifiutare il presente, vuol dire privare, escludere alle nuove generazioni la possibilità di ricreare, di innovare modelli di vendita straordinari (intesi come fuori dell’ordinario sistema).
Sono dell’idea che tutto deve modificarsi per ottenere sempre un risultato migliore: esattamente come gli alberi da frutto che al loro stato selvatico (iniziale) danno un frutto a volte di gusto non gradevole, ma dopo l’innesto il loro frutto sarà gustosissimo.
Così avvengono le modifiche che terranno come radice le basi dell’economia innestata a innovazioni che daranno i loro frutti più o meno gustosi.
Quello che conta è sempre la lealtà e la rettitudine nel business.