Riflessioni intorno alla Giornata mondiale del Turismo

Oggi 27 settembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Turismo (World Tourism Day), una ricorrenza internazionale designata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Ogni anno questa giornata è legata ad un tema, e quello di quest’anno è “Turismo sostenibile: uno strumento per lo sviluppo”.

Su lifegate.it, leggo che:

Secondo il segretario generale dell’Unwto, Taleb Rifai, la dichiarazione delle Nazioni Unite del 2017 come Anno Internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo sarebbe “un’occasione unica per promuovere il contributo del settore del turismo ai tre pilastri della sostenibilità – economico, sociale e ambientale”, confermando l’opinione dei leader mondiali che in occasione della Conferenza delle Nazioni unite sullo sviluppo sostenibile (Rio + 20), avevano ritenuto che un turismo “ben progettato e gestito” poteva contribuire anche alla creazione di occupazione e favorire il commercio.

E in Italia? Dalle parole di Francesco Palumbo, direttore generale Turismo del Mibact, riportate da Adnkronos.com  si apprende che il turismo del futuro nel nostro paese “Avrà la lentezza dei percorsi a piedi lungo i cammini, la suggestione dei paesaggi visti dai finestrini dei treni storici, la dolcezza degli spostamenti in bicicletta, il sapore e le tradizioni dei piccoli comuni e dei borghi“.

La sostenibilità viene intesa “come elemento di competitività dell’impresa italiana, e non come vincolo, per stare sulla frontiera avanzata dell’offerta“. E in questa direzione andrebbero il Piano strategico del Turismo 2017-2022, approvato dalla Presidenza del Consiglio a febbraio, e tutta una serie di progetti, mentre si pensa al modo migliore per sostenere, e quindi incentivare, il cambiamento e le innovazioni necessarie per un’offerta ‘green’.  (quella di un ‘ecoincentivo’ al turismo sarà una delle proposte lanciate oggi, in occasione dell’iniziativa romana “Green Pride dell’Innovazione per il Turismo Sostenibile” (2).

Per Dorina Bianchi, Sottosegretario al Turismo, “Il nostro Paese con i suoi paesaggi e i suoi borghi, ma anche con i cammini e le ciclovie turistiche, può giocarsi la carta vincente per rendere strutturali i risultati ottenuti questa estate (1)”. E ancora: “Il turismo lento e sostenibile è la qualità che meglio si adatta alle caratteristiche dei nostri territori, offrendo soluzioni nei casi di insufficienza infrastrutturale – sebbene anche questo è un punto su cui si sta lavorando, come previsto dal piano straordinario per la mobilità turistica – e salvaguardando il nostro ambiente“.

Parole che farebbero ben sperare, per un futuro che veda un equilibrio fra etica, profitto e rispetto dell’ambiente. Poi ci sono le azioni concrete, la messa in pratica dei buoni propositi.

Il commento di Clara

Sempre più si va alla ricerca del naturale, dell’ossigeno che ci manca, del verde e della tranquillità interiore ed esteriore.

Sai il mio insegnante di morfo-psicologia e di spiritualità, un giorno che mi stavo preoccupando perché ricercavo sempre più zone silenziose e solitarie, mi disse:
Clara non preoccuparti, perché la montagna più la saliamo meno persone incontriamo e quando le incontriamo ci salutiamo e ci diamo del tu, mentre la città laggiù è piena di voci senza nome“.

Questa frase era già dentro di me, sapevo che anche sul mare vigeva la stessa attenzione nel sentirsi uniti in una atmosfera di riflessione, di calma meditativa, mentre si osserva l’orizzonte che si apre davanti agli occhi.

Quando c’è tumulto interiore, stress, preoccupazioni, il non saper dove sbattere la testa… la mente cerca di equilibrare nella quiete.

Quante volte ascoltiamo o diciamo a noi stessi: “Ora basta, ho bisogno di staccare, di andarmene, di svuotare la mente, di riposare, di non pensare più a niente“…

Sentendo queste parole il nostro cervello fa subito connessioni con luoghi che ispirano esattamente quello che chiediamo, ed è assolutamente normale che se ci dirigiamo in questi luoghi e abbiamo voglia di mantenerli con rispetto nel loro splendore, ecco qui l’etica di un turismo ecologico.

Credo anzi ne sono convinta che tanti giovani siano pronti a questa apertura di coscienza mirata alla salvaguardia del pianeta. E ne approfitto per fare loro un appello.

Ve ne prego, rimediate ai danni che quelli prima di voi hanno creato e che inconsciamente continuano a distruggere. Unitevi nella forza che ospitate nei vostri petti, create cerchi di pace di gioia di canti e di entusiasmo. Voi siete gli architetti mondiali universali di un nuovo Cosmo, di una nuova dimensione.
Io vi appoggio e vi appoggerò sempre e con me tutti coloro che credono e crederanno in voi per un mondo più sano, più rigoglioso, più armonioso. Grazie di tutto cuore, che L’Essenza Divina continui a illuminarvi.


(1) Estate da record per il turismo italiano

(2) Il turismo ‘green’ è un’industria strategica, serve un ‘ecobonus’ in legge di Stabilità


Per approfondire

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