Un logo per 12 Km di portici continui a delineare la più ampia zona pedonale d’Europa.
Il logo vincitore del bando per l’immagine coordinata per la comunicazione e la promozione del progetto ‘Portici Di Torino – Turismo, Cultura e Commercio’ è della grafica freelance Helene Lageder, residente a Bolzano.

Come si legge su askanews.it:
L’individuazione del logotipo/marchio e dell’immagine coordinata (…) è il primo tassello concreto del progetto creato da Fondazione Contrada Torino Onlus finalizzato a valorizzare e alimentare la loro riqualificazione attraverso l’impegno diretto delle istituzioni locali, delle proprietà e soprattutto dei commercianti che assumono, in questa sfida, il ruolo principale. Oltre a essere diffuso sui social il logo sarà oggetto di una campagna di comunicazione per i locali commerciali aderenti al comitato e per il circuito mediatico nazionale e internazionale.
Lo spirito della proposta si può leggere sul sito della Fondazione Contrada Torino, una Onlus costituita nel 2008 per iniziativa della Città di Torino, dell’Università degli Studi e della Compagnia di San Paolo per tutelare, promuovere e valorizzare il territorio torinese.
Un grande disegno di strade coperte che legano e definiscono spazialmente la centralità commerciale della parte storica della città: il luogo in cui il commercio trova una propria sede naturale.
La proposta della Fondazione Contrada Torino è quella di creare, intorno al sistema portici di Torino, un brand internazionale che possa suscitare la curiosità dei milioni di appassionati di turismo culturale che ogni giorno attraversano il pianeta attirati dallo shopping di qualità e dalle città in cui viene ospitato. E’ una sfida che deve vedere riuniti in un comitato di scopo, costituito ad hoc, tutti quei commercianti che nel difendere ogni giorno i propri legittimi interessi, incentivando la loro qualità, possono partecipare come attori principali a un’iniziativa di promozione territoriale, commerciale e culturale che non ha paragoni in Europa.
I portici monumentali (via wikipedia)
(…) i portici si sviluppano per oltre 18 km dei quali circa 12 sono interconnessi. I primi portici risalivano al Medioevo ma è a partire dal XVII secolo che si cominciò a costruire i portici monumentali tuttora presenti.
La prima testimonianza è l’ordinanza di Carlo Emanuele I di Savoia del 16 giugno 1606 in merito alla costruzione di piazza Castello secondo il progetto di Ascanio Vittozzi che comprendeva portici attorno a tutta la piazza. Anche nel progetto di piazza San Carlo di Amedeo di Castellamonte di qualche anno successivo erano previsti portici tutt’attorno. Negli stessi anni Filippo Juvarra costruì i portici di porta Palazzo.
Nel 1765 Benedetto Alfieri ebbe l’incarico di rifare i portici di piazza Palazzo di Città mentre nel corso del XIX secolo si aggiunsero quelli dell’attuale piazza Vittorio Veneto, piazza Carlo Felice e piazza Statuto.
Le due stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa vennero congiunte con un percorso porticato attraverso Corso Vittorio Emanuele II, corso Vinzaglio, via Sacchi, via Nizza, via Pietro Micca e via Cernaia.
Il portico che unisce piazza Castello con piazza Vittorio Veneto attraverso via Po sul lato sinistro fu progettato in modo tale da proseguire anche nell’attraversamento delle vie per permettere al re di giungere fino al Po senza bagnarsi in caso di pioggia.
L’analisi del sistema commerciale dei Portici
Il commento di Clara
E’ interessante vedere il trinomio Turismo, Cultura e Commercio in una iniziativa volta ad incrementare l’economia del paese.
Adoro la città di Torino. Oltre ad essere la mia città degli studi, Torino ha una storia che resta ancora viva nel suo Centro.
Mi piace l’idea del logo e trovo molto significativo il numero 12 relativo a questo “grande disegno di strade coperte che legano e definiscono spazialmente la centralità commerciale della parte storica della città”.
Guarda caso il 12 è un numero che troviamo spesso nel corso della nostra vita; e molti riferimenti del numero 12 e dei suoi multipli si trovano già nelle Sacre Scritture.
Poi, come molti sanno, Torino è una città misteriosa ed esoterica. La sede ideale per il Museo Egizio, il più antico museo, a livello mondiale, interamente dedicato alla civiltà nilotica e considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante del mondo dopo quello del Cairo.
Non solo. Torino è una città romantica e carismatica che merita di essere visitata.
Ben vengano quindi tutti i progetti che aiutino a divulgare l’immagine e la conoscenza di una delle città magiche, culturali e artistiche italiane, che trova naturalmente nel commercio una linfa vitale.
Buona passeggiata fra i negozi protetti da antichi e romantici portici.
Clara
(*) Citato in: Vittorio Messori e Giovanni Cazzullo, Il Mistero di Torino, Milano, Mondadori, 2005, ISBN 88-04-52070-1, p.217